A Ferento sei personaggi in cerca di autore. Mercoledì 7 agosto alle 21.15
7 Agosto 2024
“Sei personaggi in cerca d’autore”, di Luigi Pirandello, uno dei classici teatrali per eccellenza, capolavoro di uno dei più grandi maestri della drammaturgia del secolo scorso, andrà in scena mercoledì 7 agosto al Teatro romano di Ferento (ore 21.15). Sul palco, Felice Della Corte, con Silvia Brogi, Gino Auriuso, Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Luca Vergoni, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Fabio Orlandi, per la regia di Claudio Boccaccini.
Si tratta molto probabilmente dell’opera più famosa del Nobel siciliano, e, di sicuro, quella che più di ogni altra ne compendia e sintetizza le tematiche, i climi, le suggestioni. L’opera debuttò nel 1921 e il pubblico rimase talmente sconcertato che alla fine dello spettacolo contestò violentemente lo stesso autore presente in sala al grido, come si sa, “Manicomio! Manicomio!”. Oggi, a distanza di un secolo, in una società profondamente mutata, è lecito chiedersi cosa rimanga di scandaloso, di disorientante, di sorprendente in quest’opera. Si può escludere sicuramente il meccanismo del “teatro nel teatro”, ormai trito, visto e rivisto. Anche il linguaggio, che può anzi risultare oggi spesso ridondante, prolisso, barocco, specchio di una certa “italietta” prefascista piccolo-borghese, ormai poco funzionale a una moderna visione dell’azione e comunicazione scenica. Quello che continua a stupirci e appassionarci in questa grande opera è altro. Tanto altro. Il “plot” ad esempio, che in Pirandello è sempre geniale, avvincente, appassionante e in questo caso anche ricco di colpi di scena; e poi lo scavo nella desolazione e nelle trappole dell’animo umano; e poi ancora la messa a confronto, impietosa, tra una concezione del teatro stanca, annoiata, routinier – che ha i suoi rappresentanti nel gruppo della “compagnia”, capocomico e attori – e la verità feroce e vibrante della teatralità vitale e ardente nei “personaggi”. Ecco, in questo soprattutto è continuamente ribadito un concetto tanto caro a Pirandello: quanto i personaggi, frutto della fantasia di un autore, siano più vivi e veri delle persone reali. Talmente vivi e veri che invaderanno un giorno il palcoscenico di un teatro interrompendo, con un colpo di scena, la prova di una compagnia e dando inizio così a un’opera considerata a ragione un testo capitale della drammaturgia universale. La visione registica di Claudio Boccaccini ancora la vicenda alla contemporaneità, con la compagnia teatrale in colorati abiti moderni e i neri personaggi che affiorano dal passato proponendo una vicenda di perenne universalità, ridelineando i loro profili come simboli di incomunicabilità. I personaggi raccontano una storia realistica dalle sfumature psicanalitiche che, sfrondata da un eccesso di drammaticità, vira verso un’aura burlesca nell’invenzione scenica di far apparire Madama Pace come un ectoplasma dietro uno specchio, un uomo vistosamente vestito e truccato da donna che parla con voce cavernosa un’improbabile lingua spagnoleggiante. È il crogiuolo inestricabile della realtà nella finzione, o della finzione nella realtà.
La tensione drammatica emerge comunque di forza in certe scelte di regia, come il gioco delle luci, sostitutivo degli ambienti evocati (simbolicamente a riprendere il primato della rappresentatività scenica sulla realtà) o l’ingresso di Madama Pace (che si manifesta con uno splendido accorgimento di regia), e il grido muto della madre. È qui che l’adattamento – con grande efficacia e coraggio nella scelta del pedale comico – si inchina all’esigenza di agevolare al massimo la comprensione di quel tema speculativo di tanto profonda consistenza proposto da Pirandello: c’è più vita e verità nei personaggi letterari e nelle loro vicende partorite dalla fantasia degli autori o nella vita stessa.
Ferento Teatro Festival è organizzato, come avviene da oltre venti anni, da Consorzio Teatro Tuscia, con la direzione artistica di Patrizia Natale, con il contributo del Ministero della Cultura, che dal 2022 lo ha riconosciuto Festival a livello nazionale, del Comune di Viterbo, della Regione Lazio, della Fondazione Carivit di ANCE Viterbo.
Per ulteriori informazioni sui biglietti e sulla stagione teatrale, consultare la pagina fb Ferento Teatro Romano o il sito www.teatroferento.it/
Ultimi articoli
In evidenza 8 Gennaio 2025
Atti vandalici parco pubblico Santa Barbara, l’assessore Martinengo: “Scritte prontamente rimosse, ripristinato decoro dei luoghi”
“Con grande sdegno e amarezza, ci troviamo costretti a denunciare un atto vandalico che ha colpito uno dei luoghi più preziosi per la nostra comunità: il parco pubblico destinato ai nostri bambini in prossimità della Parrocchia di Santa Barbara. La scorsa notte sono stati imbrattati con simboli fallici, scritte oscene, offensive e blasfeme, i giochi dedicati ai più piccoli, un episodio che ha ferito la sensibilità di tutti i cittadini”.
News 4 Gennaio 2025
Calza della befana più lunga del mondo, attenzione alle modifiche alla viabilità domenica 5 gennaio
Attenzione ai divieti in occasione dell’edizione 2025 della Calza della Befana più lunga del mondo, in programma domani 5 gennaio. Il comando di Polizia Locale, con apposita ordinanza, ha disposto alcuni provvedimenti al traffico e alla sosta veicolare. Le principali modifiche all'interno della news.
News 4 Gennaio 2025
Alla ricerca del tesoro nei luoghi storici della Città di Viterbo
Torna anche quest'anno la Caccia al Tesoro dei Minifacchini di Santa Rosa, organizzata dal Comitato Centro Storico, dal Comitato Pilastro e Comitato Santa Barbara, con il patrocinio del Comune di Viterbo, del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa e dell'Avis Comunale Di Viterbo.
News 4 Gennaio 2025
Domenica 5 gennaio torna la Calza della Befana più lunga del mondo. L’edizione 2025 nel ricordo di Rosanna De Marchi
Domenica 5 gennaio torna la Calza della Befana più lunga del Mondo. Appuntamento alle ore 15,45 per la partenza da Porta Romana. La calza è lunga 52 metri ed è trasportata da circa cento Befane e 15 Fiat 500 storiche. Insieme alla calza sfileranno la Banda Città di Viterbo Musichiamo, le Majorette di Grotte Santo Stefano e il gruppo dei Musici e Sbandieratori dell'associazione culturale Pilastro.