Ferento, “Il bagno”. Lunedì 31 luglio, nell’Area Terme, la raffigurazione di un mondo di ossessioni e manie

31 Luglio 2023

Lunedì 31 luglio (ore 19,30) in scena nell’area Antiche Terme di Ferento “Il bagno”, di Tiziana Tomasulo con Francesca Farcomeni, Francesco Zecca e la regia di Fabiana Iacozzilli. “Il bagno” è il terzo quadro del progetto più ampio dal titolo “Da soli non si è cattivi”, tratto dalla drammaturgia e dai racconti di Tiziana Tomasulo, tre atti unici dedicati a Matteo Latino. I testi di Tiziana Tomasulo, attraverso un’ironia raggelante, imprigionano all’interno di un mondo claustrofobico fatto di ossessioni, manie di grandezza e desideri di vendetta. I protagonisti di questi tre episodi sono in realtà incapaci di amare. Desiderosi e bisognosi di farlo ma terrorizzati dal reale incontro con l’altro. Dietro alla loro incapacità si nasconde la vergogna per quello che sono, insieme alla frustrazione per la prospettiva di una vita destinata alla solitudine. I personaggi della drammaturgia in questa versione sono dei poveretti incapaci di amare. Vorrebbero farlo, hanno bisogno di farlo, ma, al tempo stesso, hanno paura dell’incontro con l’altro perché si vergognano profondamente di quello che sono. Non si sentono all’altezza e per questo sono rigonfi di rabbia e condannati alla solitudine. L’altro è visto come la possibilità di avere una conferma su quello che siamo ma anche, e soprattutto, un’occasione per scoprire che non siamo quello che immaginiamo di essere. In scena ne “Il bagno” è un uomo, un “principe azzurro” che stura un cesso, e una donna, una “Biancaneve” in All star rosse, che lo osserva, seduta su un bidet. Questi due esseri umani sono i resti/carcasse di una favola felice, sono ciò che resta del tempo che fu. L’uomo stura il cesso come se cercasse di sturare qualcos’altro, di stappare qualcosa che ha a che vedere con gli inceppi e le cadute di una relazione, di una storia d’amore, della fine di una storia d’amore; un qualcos’altro che ha a che vedere con quel momento in cui tutte le parole che si dicono ”partono dal vuoto e vanno verso il vuoto”. Unica salvezza? Forse lasciare che il cesso ci risucchi.
Lo spettacolo sarà preceduto alle 18,30 dalla visita al sito archeologico, a cura dei volontari di Archeotuscia. Per ulteriori informazioni sulla stagione teatrale, consultare la pagina fb Ferento Teatro Romano o il sito http://www.teatroferento.it/ .

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