Parlami Terra. Domenica 19 dicembre il primo appuntamento della rassegna A teatro in famiglia 2021 – 2022
16 Dicembre 2021
Al via la rassegna pensata per i bambini A teatro in famiglia, nata dalla collaborazione tra il Comune di Viterbo e ATCL Circuito multidisciplinare del Lazio, sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio. Un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Quattro appuntamenti da dicembre 2021 a marzo 2022 che offrono la possibilità di entrare in un mondo immaginifico, in cui le favole vengono rielaborate per creare nuovi stimoli e riflessioni più vicini e attinenti alla società contemporanea.
Domenica 19 dicembre ore 18, lo spettacolo vincitore del bando In Viva Voce promosso da ATCL, Parlami terra della Compagnia TeatroViola, regia Federica Migliotti, vuole essere un percorso di scoperta di sé e della propria natura. Attraverso il viaggio della protagonista Gaia ognuno di noi avrà la percezione di sentirsi parte di un universo, riscoprendo quell’intimo legale con la madre terra. Il progetto nasce da un’immagine venuta in sogno e di un sogno, in qualche modo, parla, quello di Gaia che viene ri-svegliata dalla madre di tutte le madri, la Madre Terra per ritrovarsi su una cassettiera in un non luogo. Dal momento in cui inizierà a “parlarle”, Gaia non potrà più fare a meno di seguirla compiendo un avventuroso viaggio iniziatico. Per tramite della misteriosa cassettiera, “porta magica” verso altri mondi, Gaia attraverserà i diversi ambienti generati dagli elementi facendone esperienza fuori e dentro di sé. Ed è una vera tempesta di emozioni quella che dovrà affrontare, fatta di scoperte, magie, sudore, fatica, gioia, spavento.
Gaia ascolta quello che Madre Terra le sta dicendo in un dialogo senza parole, per arrivare a capire che il suo futuro, il nostro futuro, è tutt’uno con tutti gli esseri viventi, così come è sempre stato dalla nascita del primo uomo, indissolubilmente legati da un unico respiro, quello della Natura. Lo spettacolo vuole dare spazio all’immaginazione piuttosto che alla logica affidando la narrazione principalmente alla creazione di quadri visivi agiti dal corpo dell’attrice e dalla magia degli oggetti animati in un ambiente sonoro immersivo.
Martedì 4 gennaio ore 18, Chi ha rapito Babbo Natale? della Compagnia Teatro Verde, regia Pino Strabioli, ci porta in un futuro imprecisato, dove esiste una sola enorme città, in cui la gente conduce una vita dedita solo al lavoro. Per evitare distrazioni sono state vietate tutte le forme di spettacolo dal sindaco, il terribile Mr. Pofferbach. La creatività e il pensiero autonomo vanno inibiti, solo così la gente sarà felice. Le prime vittime di questa terribile politica non possono che essere i burattini: folli, geniali, irriverenti e imprevedibili come sono rappresentano il nemico numero uno. Per questo sono costretti a vivere confinati nel Bingo Bongo Bar. In questo contesto accade un vero mistero: qualcuno ha rapito Babbo Natale!
Sabato 22 gennaio ore 18, la rielaborazione della celebre fiaba Peter Pan, scritta e diretta da Tonio De Nitto, produzione Factory compagnia transadriatica e Fondazione Sipario Toscana.
Peter Pan è la storia di un’assenza, di un vuoto che spesso rimane incolmabile, di un tempo che sfugge al nostro richiamo e che a volte si ferma, delle esperienze che ci fanno diventare grandi senza volerlo e troppo presto. L’ispirazione viene dalle avventure di Peter e Wendy e dall’atmosfera un po’ misteriosa del primo romanzo di James Matthew Barrie, Peter Pan nei Giardini di Kensington dove il sentimento autobiografico di una mancanza incolmabile spinge l’autore a creare un mondo parallelo, un giardino prima, un’isola poi, dove i bambini caduti dalle carrozzine e dimenticati dai propri genitori si ritrovano in uno spazio senza confini fisici e temporali.
Domenica 27 marzo ore 18, la tenera storia di SeMino, regia Michelangelo Campanale della Compagnia La luna nel letto. Mino ha una tana in giardino. Ogni giorno Mino esce dalla tana per raccogliere foglie secche da conservare. Non si sa mai, potrebbero sempre servire! Ma un bel giorno in quel giardino a Mino capiterà di non raccogliere più soltanto foglie secche, ma anche un seme, lasciato lì, forse non per caso, da una curiosa signora, che scandirà il passaggio delle stagioni e si prenderà cura di quell’incontro. E quel seme porterà con sé altro da scoprire, osservare e raccogliere. Per dirla in breve, un’occasione.
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